Centamora

È facile perdersi negli scritti e tra gli acquerelli del volume “Bollate, indòe i murun fan l'ùga”!

Pagina dopo pagina, per chi visse quei luoghi e tempi, è come fare un tuffo nel passato; per chi arrivò molto dopo, è uno spaccato di un tempo che non c’è più.

Nel susseguirsi di storie come “La Sirena del Villoresi”, “Va da via ‘l c...”, “Mutilati ed Invalidi”, le “situazioni” e i personaggi sono sempre diversi ma ci sono due elementi ricorrenti: la leggerezza e la durezza (a volte amara) del fare quotidiano e del cammino verso il futuro.

A dolcezza ed amaro, ci siamo ispirati per amalgamare le more di Gelso (murun) e la Centaurea Minore fino a giungere al Centamora.

È nato un amaro che prende il suo colore e profumo dalla mora di Gelso, il gusto amaro e le proprietà digestive dalla Centaurea.

Questa volta vi racconteremo una “non-storia” invitandovi a leggere quelle del volume “Bollate, indòe i murun fan l'ùga” e se vorrete accompagnare la lettura serale con il nostro Centamora forse, scoprirete che tanti fatti, luoghi e personaggi non sono solo di Bollate ma che i Gelsi e la Centaurea, affondano le radici anche in altri luoghi e tempi del Parco Groane, di Villa Arconati, di diverse zone della nostra Penisola…e forse anche oltre.

Etichetta realizzata dal pittore bollatese Paolo Fabbro

Liquore dal gusto deciso per il dopo cena. Gradi: 20 - Ingredienti: acqua, alcol, zucchero, more di gelso, centaurea minore (Centaurium erythraea).

Rosea Liquer

Il Conte Galeazzo Arconati era affascinato dai lavori di Leonardo da Vinci, ed in particolare dagli studi del Maestro sull’acqua: i giochi d’acqua del giardino della Villa Arconati-FAR testimoniano questa passione.
Il Genio Toscano scrisse opere su innumerevoli argomenti, non ultimo una ricetta di liquore alle rose. Ingredienti semplici: acqua, limoni, zucchero, petali di rosa e alcol.
Ci piace pensare che il Conte, accompagnando i suoi ospiti nel Giardino della Villa, si soffermasse davanti ad una delle rose presenti nel parco, sorseggiando la ricetta del Maestro.
Per creare questa bevanda ci siamo quindi ispirati alla ricetta di una bibita descritta da Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlantico (foglio 482 recto -ex 177 recto-a). Il frammento del codice è riportato in etichetta per gentile concessione di Anthelios Comunicazione.

Liquore dolce dal gusto delicato consigliato freddo. Gradi: 20 - Ingredienti: acqua, zucchero, alcol, estratto di rosa e petali di rosa.

Idromele del Castellazzo

I fuochi illuminano la notte, il rumoreggiare continuo del giorno diventa musica, le tazze si alzano al cielo, vengono percosse l'una con l'altra e portate avidamente alla bocca: sono colme di idromele, il "nettare degli dei". E' la notte fuori dal tempo, è la notte della luce sul buio , è la notte del Solstizio d'Estate per la comunità Celtica presente tra Paderno Dugnano, Garbagnate, Baranzate e...del Castellazzo di Bollate del V secolo a.C. Il Sole, la Terra e le magie tutte sono al massimo della loro forza e i boschi si popolano anche di fate, elfi, gnomi e folletti: è la notte ideale per degustare l'idromele.

Una Leggenda vuole, che ancora oggi, un erede degli elfi di quelle notti antiche si aggiri nel Parco di Villa Arconati pronto ad esaudire i desideri dei bimbi più sinceri e forse donare agli adulti una assaggio di Idromele. Se vuoi, leggi qui la leggenda dell'Elfo del Parco di Villa Arconati.


Fermentato di miele dal gusto secco e deciso. Gradi:14 - Ingredienti: acqua, zucchero, alcol e miele.